Questa è una storia tratta da un Tedx di Gianluca Gotto. Mi è piaciuta moltissimo la sua visione di come imparare ad essere felice ogni giorno. Sono concetti semplici, essenziali, ma fortemente concreti e motivanti.

Gianluca è un ragazzo che ha sempre avuto il terrore di volare, ma viaggiare è il sogno della sua vita, sin da bambino. Scoprire nuove culture, esplorare nuovi orizzonti, conoscere persone diverse. La storia che racconta risale ad alcuni anni fa. Si trova su un aereo che lo porta da Hong Kong a Bali, quella che lui considera la sua casa. Durante il volo, all’improvviso, si avverte una turbolenza, l’aereo trema tantissimo e lui è terrorizzato. In quel momento è in piedi e, mentre torna al suo posto, è distratto dalla vista di un’hostess che sta sistemando le bevande nel carrello, non curante della situazione di pericolo. Si avvicina a lei d’impulso e le chiede qual è il segreto per restare così tranquilla in una situazione di panico.

La sua risposta, semplice e quasi banale, lo sconvolge al punto tale da costringerlo a rivedere tutta la sua vita. Lei si gira, lo guarda e incredula per quella strana domanda, gli risponde “gli aeroplani sono fatti per volare. Ci sono molte più possibilità che abbiano incidenti in terra che non in cielo. Qui siamo al sicuro”. Lui torna al suo posto, con una consapevolezza che non aveva mai avuto prima. Si siede e per la prima volta guarda fuori dal finestrino. È notte fonda, si vede solo l’ala dell’aereo e lui non ha più paura.

Nella sua testa si scatena una sorta di effetto domino. “Se gli aerei sono fatti per volare, noi esseri umani, per cosa siamo fatti?”. Cerca le risposte ovunque, nei libri che legge, nel mondo esterno, nel comportamento delle persone, fino a comprendere che la risposta è già dentro di lui. Basta rivivere tutti gli stati d’animo che ha avuto nel tempo. Così pensa alle credenze che gli hanno inculcato i genitori  "andrai all’università, avrai un bellissimo lavoro che ti consentirà di guadagnare tanto, comprerai una casa, ecc." Ma, una volta all’università, capisce che il suo concetto di felicità non è quello. Così compra un biglietto aereo di solo andata per l’Australia e inizia il suo sogno di girare il mondo che, ormai, dura da 8 anni.

In Australia conosce un ragazzo italiano che fa l’istruttore di surf. Lui tutte le mattina all’alba va in spiaggia con la sua tavola e si butta in mare con una passione e una gioia mai viste prima. Ecco, per lui la felicità è fare surf tutte le mattine ed è felice, a prescindere da quello che fa il resto della giornata. Andando avanti nei ricordi comprende che ognuno di noi ha una propria visione della felicità. Non c’è una risposta unica, ma c’è un comun denominatore nel concetto di felicità di tutte le persone che incontra nei suoi viaggi; quello di essere riusciti a DARE UN VALORE AL LORO TEMPO.

Nessuna delle persone incontrate si chiedeva cosa li rendesse felici, lo erano e basta perché facevano quello che amavano fare.

Allora, alla domanda cosa posso fare ogni giorno per valorizzare il mio tempo, rispondo che ci sono 3 cose da fare:

  1. Trovare il tuo Ikigai, ossia il senso della tua vita, quello che ami fare e che ti fa sentire vivo. Ciò che sai fare, ciò che vuoi condividere con gli altri e ciò che ti fa pagare le bollette. Se quello che ti rende felice ogni giorno, ti permette anche guadagnare, vuol dire che sei riuscito a fare della tua passione il tuo lavoro.

Ti consolerà sapere che l’Ikigai è qualcosa che abbiamo tutti. È come un tesoro prezioso nascosto nelle profondità di ciascuno di noi, anche se alcuni non l’hanno ancora trovato. A volte cercarlo è un’impresa faticosa, ma una volta scoperto, è come una bussola che ci indirizza verso le cose per le quali proviamo un entusiasmo sincero.

  1. Essere viaggiatori. Il contrario di viaggiare è stare fermi, non solo fisicamente ma anche nelle proprie idee e nelle proprie posizioni; non rischiare mai, non uscire mai dalla zona di comfort. È una questione di approccio alla vita. Se ti piace una ragazza buttati, hai un brutto rapporto con tuo padre, iniziate un viaggio insieme, fate quella conversazione che rimandate da troppi anni. Non subire la vita, non essere passeggero, ma viaggiatore attivo. Prendi il controllo del tuo viaggio.
  2. Essere artigiani del proprio tempo. Io, come Gianluca, ho svolto tantissimi lavori, tra cui la pasticcera. È un lavoro faticoso, ma dà tantissime soddisfazioni e, mentre aspetti che i dolci lievitano, hai la possibilità di pensare a tante cose e fai scoperte che ti cambiano la vita. Io, come lui, ho scoperto che le mie torte erano le più buone del mondo e non perché io fossi la più brava di tutti, ma solo perché erano fatte da me, con le materie prime che io stessa selezionavo, cotte come piacevano a me, con le spezie più ricercate, le farine alternative e decorate nel modo per me più creativo e affascinante. Erano fatte esattamente in base al mio gusto.

Allo stesso modo, devi essere artigiano del tuo tempo, dargli esattamente la forma che piace a te, quella che ti rende felice, perché se piace a te, vedrai che poi piacerà anche a chi ti sta intorno.

Per farlo c’è un solo modo. La felicità è imparare a vivere il presente. Siamo abituati ad essere ossessionati dal passato, ma il passato non torna e non può avere più nessun effetto nella nostra vita. Il futuro è solo un’ipotesi e non ha senso farci affidamento. Bisogna vivere il presente, come se ogni giorno iniziassimo una vita nuova.

Amiche mie, trovate il vostro Ikigai, siate viaggiatrici della vita, artigiane del vostro tempo e riuscirete ad ottenere una vita bellissima!

 

 

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